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Laurino, “Sant'Elena di Maggio”

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Il culto di Sant'Elena è senza dubbio il frutto di una antica devozione ben radicata nella comunità laurinese. Il fiorir delle sue leggende e l'intreccio con la storia ha portato l'iter devozionale verso Elena Consalvo, natia proprio di Laurino, ad affermarsi nel corso degli anni come uno dei momenti spirituali più sentiti nell'intero territorio.La storia della Santa, Vergine e anacoreta, è tratteggiata da un mistico manto costellato da fede e mistero, caratterizzando una delle storie più gloriose e fascinose che insistono nel panorama culturale dell'odierno Cilento.
Decisamente limitato è un articolo di giornale per tracciare le gesta della “giovane fanciulla”, tuttavia, prima di addentrarci nella descrizione della ricorrenza di Maggio, è doveroso fornire almeno i dati essenziali della sua travagliata esistenza sia per ciò che concerne l'aspetto agiografico sia per ciò che riguarda l'aspetto storico-culturale.
Pur essendo ancora vive discordanze nella biografia di Elena, alcuni dati sono ritenuti ormai veritieri ed accettabili. La sua nascita va collocata nella prima metà del VI secolo; tuttavia, studi più recenti, posticipano l'evento tra l'VIII e il IX secolo.
Elena è “Santa fanciulla”, venendo a mancare a soli 21 anni e dunque la sua vite terrena si esaurisce con gli anni della compiuta giovinezza.
La famiglia che diede i natali ad Elena, fu l'allora Consalvo, che secondo storici e biografi, all'epoca non era particolarmente agiata ma fatta di persone oneste.
La bellezza e l'umiltà che caratterizzavano la sua esistenza, furono forse i motivi che fecero scaturire sentimenti di invidia nei suoi confronti: accusata ingiustamente di peccati mai commessi, la giovane fu costretta ad allontanarsi dalla propria città.
L'animo suo, fatto d'immensa bontà, superò il dolore del distacco dalla casa paterna e si ritirò nel cuore della montagna, in una cavità che gli fu da dimora fino alla sua morte terrena. Era forte la sua vocazione verso Dio che si manifestò dedicandosi a lui completamente: tra stenti e sacrifici consuma la sua vita in preghiera, tra il cielo e la terra elevando le sue invocazioni al mondo celeste.
Del resto, va rilevato che la storia di Elena, non ha avuto facile ascesa, dovendosi confrontare con altre figure Sante, con cui spesso la sua storia si è confusa ma ciò non ha impedito l'affermarsi del suo culto, tanto è giustificato dal forte attaccamento che si riscontra nella sua Laurino.

L'iter devozionale riecheggia a Laurino in più occasioni durante l'anno: a Maggio, in Agosto e nei pellegrinaggi verso la grotta di Pruno. La festività è senza dubbio caratterizzata dallo scandire dei singoli momenti e a tal proposito la memoria popolare racconta: “... anticamente il pellegrinaggio era molto numeroso e proveniva in particolare dai paesi della Basilicata (che arrivavano rigorosamente a piedi, come accade ancora oggi per i pellegrinaggi mariani come la risalita alla Madonna del Sacro Monte in Novi Velia). In segno di penitenza e per ringraziamento, molti fedeli giunti nei pressi della chiesa madre di Santa Maria Maggiore (La Collegiata sede nel 1400 di un Sinodo Vescovile) attraversavano il sagrato a piedi nudi e strisciando con la lingua per terra fino all'ingresso...”. Testimone perenne della grande devozione sono anche i numerosi “ex voto” e le “cinte” che sfilano in occasione dei cortei processionali. A partire dalla ricorrenza del centenario, commemorata nel 1982, l'urna contenente le reliquie di Sant'Elena, viene portate in processione su di un carro trainato da due buoi. Il riturale pare calchi una più antica leggenda, secondo la quale, al ritrovamento del corpo di Elena, diversi paesi ne rivendicarono la proprietà. La risoluzione della contesa venne affidata ad un carro trainato da buoi, il quale avrebbe trasportato Elena nella giusta direzione: ciò avvenne e i buoi si diressero verso la città di Laurino. In occasione dei festeggiamenti, sia in Maggio sia in Agosto, è possibile ancora oggi riscoprire la semplicità e la dedizione alle tradizioni locali, espresse qui più che altrove, ancora con gli stessi fasti del vicino passato, seppur intaccati dalle insidie del tempo per cause maggiori: l'allontanamento di molti laurinesi dalla terra natia per esigenze lavorative, non distoglie le genti dai loro ruoli di “devoti”, ed è per questo che in Agosto accorrono per partecipare ai festeggiamenti per Sant'Elena...

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